Dopo la caduta di Konstantinopoli nel 1453, l’espansione dell’Impero Ottomano, nel territorio greco e non greco, ha dato inizio ad un periodo di sottomissione dei Greci, con condizioni dure e difficili. Una schiavitù avente come scopo principale l’eliminazione della ”’entità” greca. Come nella rivoluzione Francese l’ Illuminismo che la precedette alimentò con degli ideali e dei principi gli uomini che avrebbero cambiato la storia Francese, cosi anche nella rivoluzione Greca gli “illuminati” greci in tutta Europa fecero conoscere le loro idee basandosi sull’antica filosofia greca e con immenso amore verso la loro patria fondarono le basi per la promettente idea della LIBERTÀ.
“FILIKI ETERIA”
Nel 1814, ad Odessa, in Russia, tre commercianti, Nikolaos Skoufas, Emmanouil Xanthos e Athanasios Tsakalof, fondarono una organizzazione segreta il cui scopo principale era l’inizio di una ben organizzata preparazione della rivoluzione dei Greci. Questa organizzazione segreta si chiamava Filiki Eteria. Mentre all’inizio il loro operato era lento, durante il 1820 si è espanso in tutte le regioni della Grecia e in tante colonie greche all’ estero. Tra i suoi associati c’erano tanti scienziati di allora, uomini delle arti e delle lettere, uomini potenti e anche uomini della chiesa che avevano un ruolo molto importante all’iniziazione dei nuovi soci con un sacro giuramento. Ai primi mesi del 1821 si contavano dieci mila soci. Avevano superato le loro aspettative.
Nel 1818 la sede venne trasferita da Odessa a Konstantinopoli, cioè nel cuore dell’Impero Ottomano, mentre nello stesso anno moriva Skoufas . Tuttavia, nonostante l’importante perdita di Skoufas, la sicurezza data dall’espansione del movimento, spinse gli altri membri fondatori a cercare una grande personalità come guida principale della Filiki Eteria per avere maggiore credibilità e fascino. Nel 1820 capo della Filiki Eteria diventava Alexandros Ipsilantis.
L’ INIZIO DELLA RIVOLUZIONE
La rivoluzione greca ha avuto inizio nei primi mesi del 1821. Mentre nella Moldavia e nella Vlachia non ha avuto successo, nella parte meridionale della Grecia è riuscita ad affrontare l’esercito Ottomano e a controllare il Peloponneso, la Sterea Ellada e alcune isole del mar Egeo. La rivoluzione nel Peloponneso ha avuto inizio nel Marzo del 1821.
Nel periodo 1821 – 1825, i rivoluzionari hanno potuto controllare tutto il sud, con battaglie sulle montagne, e senza un esercito organizzato. In questi luoghi, l’ esercito avversario non poteva infatti affrontarli facilmente. Dall’inizio della rivoluzione, i musulmani del Peloponneso e della Sterea Ellada sono stati chiusi nelle fortezze e nelle città fortificate. Alla fine di Maggio del 1821, gli Ottomani avevano solo la Tripolitsa e le fortezze. I rivoluzionari avevano invece il controllo in campagna, nei paesini e nelle città prive di fortezze. Fino agli inizi del 1822, oltre al Peloponneso, avevano partecipato alla rivolta anche la Sterea Ellada, Creta e la maggior parte delle isole del mar Egeo, alcune zone di Epiro, della Thessalia e della Macedonia.
A metà del 1822 gli Ottomani avevano perso una grande parte della Grecia. La rivoluzione aveva prevalso però solo nelle zone dove abitavano pochi musulmani e si era lontani dai centri militari. In Epiro, Thessalia e Chio, i rivoluzionari non erano riusciti a resistere e gli Ottomani erano riusciti a soffocare la rivolta nell’ estate del 1822.
I due fatti più importanti dei primi due anni della rivoluzione erano la caduta di Tripolitsa (sede dell’amministrazione Ottomana e dell’esercito del Peloponneso) e la Battaglia di Dervenakia. In questa circostanza Theodoros Kolokotronis ha ottenuto una delle più importanti vittorie di quel periodo. Tramite questa vittoria, i rivoluzionari hanno potuto consolidare la loro dominazione in tutto il Peloponneso.
Per il Sultano la rivoluzione era un colpo di stato contro il suo potere legale. Il Patriarcha e il Clero di grado superiore, oltre che i Fanariotes, avevano la qualifica di ufficiali superiori dell’Impero Ottomano. Perciò il Sultano, valutando inefficace l’operato degli ufficiali che avrebbero dovuto difendere l’impero ottomano, ne fece giustiziare diversi. Tra questi ultimi anche Gregorio V. In altre città i musulmani avevano ucciso degli ortodossi e distrutto le loro proprietà volendo spargere terrore per evitare ulteriore espansione della rivolta in altre zone. Il Sultano non aveva mandato sin dall’inizio un esercito forte per sopprimere la rivoluzione, sottovalutando le capacità dei rivoluzionari. Considerava i Greci incapaci senza l’aiuto della Russia.
FONDAZIONE DELLO STATO GRECO – I ASSEMBLEA NAZIONALE
Dai primi giorni della lotta i rivoluzionari avevano organizzato la gestione del nuovo stato greco, controllata da cittadini distinti. Alla fine del 1821 a Epidauro si è realizzata la prima assemblea nazionale con la partecipazione dei rappresentanti da tutto il territorio greco con l’ obiettivo di creare una gestione centrale, che avrebbe coordinato la Rivoluzione. Questa prima assemblea ha proclamato l’esistenza politica della Nazione, ha votato una Costituzione liberale, il regime provvisorio della Grecia, ed ha nominato con delle elezioni un’ amministrazione centrale. La Costituzione ha realizzato la distinzione dei poteri ( legislativo, giudiziario ed esecutivo). Il potere centrale era nelle mani di persone importanti, soprattutto politici, ma non i capi militari che lottavano in prima linea e con i loro successi avevano guadagnato il supporto del popolo. Purtroppo però, questa amministrazione centrale non era ancora abbastanza forte, perché non avevano a disposizione denaro per poter organizzarsi meglio e controllare la nazione.
II ASSEMBLEA NAZIONALE
Nella primavera del 1823 ha avuto luogo la seconda assemblea nazionale, nella città di Astros, nella regione di Arcadia. Durante questa assemblea è cambiata la Costituzione, si é potenziata l’ amministrazione centrale e tramite elezioni hanno istituito il nuovo potere esecutivo e legislativo. Dopo la fine di questa assemblea, alcuni capi militari e alcuni uomini di potere, originari di Peloponneso, sono rimasti delusi non ricevendo alcuna nomina. In questo modo sono stati formati due gruppi avversari, quelli che appoggiavano una amministrazione centrale e quelli che volevano mantenere i loro privilegi ottenuti durante il periodo Ottomano. Il loro scontro ha portato a due guerre civili ( 1824 e 1825 ). La vittoria è stata ottenuta da chi voleva creare uno stato centralizzato con istituzioni liberali.
LA POSIZIONE DELLE GRANDI FORZE
La vittoria durante la guerra e le nuove istituzioni politiche non sono bastate per incoronare con successo la rivoluzione. Doveva essere sostenuta e riconosciuta dalle grandi forze di quel momento storico ( Il Regno Unito, la Russia, l’Austria, la Francia e la Prussia), un momento della storia in cui tutte queste forze erano però contrarie ad ogni movimento rivoluzionario. Quando ebbe inizio la Rivoluzione Greca, le Grandi Forze, compresa la Russia ( i rivoluzionari contavano sul suo sostegno) erano contrarie. Hanno iniziato a cambiare atteggiamento dopo il 1822, e la causa principale era il loro antagonismo su chi avrebbe avuto il controllo del Mediterraneo.
Il 1825 è un anno decisivo per la Rivoluzione. Gli scontri civili diminuiscono, però un attacco ben organizzato degli Ottomani minaccia i greci. Il Regno Unito e la Russia cambiano atteggiamento verso i Greci rivoluzionari e questo cambiamento porta finalmente alla formazione di un libero e indipendente Stato Greco.
Agli inizi del 1825 Ibrahim arriva in Peloponneso e ne occupa una gran parte. Nello stesso periodo inizia la sua battaglia anche Kioutachis che occupa la Sterea Ellada occidentale e inizia l’assedio di Messologhi. Dopo la caduta di Messologhi del 1826 ed entro il 1827, Kioutachis riesce ad occupare il resto della Sterea Ellada mentre Ibrahim occupa quasi tutto il Peloponneso. I Greci hanno cercato di affrontare sia Ibrahim che Kioutachis, ma senza successo. I rivoluzionari controllavano solo le isole di Egina, Poros, Idra, Spetses, Samos e Cicladi, Nauplio, Argolide, Korinthia, Megara e dintorni, e Mani che fin quel momento era riuscita ad affrontare gli attachi di Ibrahim. La disperazione si era impadronita dell’anima dei rivoluzionari.
L’ ASSEDIO E L’ ESODO DI MESSOLOGHI ( APRILE 1826)
L’ assedio di Messologhi è una delle pagine più drammatiche della Rivoluzione. E’ durato un anno ( Aprile 1825 – Aprile 1826 ) ed era la prima volta che l’esercito Ottomano non si era fermato durante l’ inverno. La citta era assediata sia da terra che da mare. Il popolo soffriva di fame e di sete. Quando hanno visto che non c’era speranza, la notte del 10 Aprile del 1826 hanno tentato l’Esodo cercando di uscire dalla città, attraversando le forze del nemico armato per arrivare ad un posto sicuro. La maggior parte di loro sono però stati uccisi e i restanti sono stati presi prigionieri. La pagina di Messologhi ha commosso tanti filoellenici in diversi paesi europei. E’ diventato soprattutto il simbolo della lotta per la Liberta ed ha dimostrato che la Rivoluzione dopo cinque anni aveva creato una nuova realtà: gli assediati avevano rifiutato tutte le proposte per consegnarsi e preferito l’Esodo.
III ASSEMBLEA NAZIONALE
Nella primavera del 1826 è stata realizzata la terza Assemblea Nazionale in un clima pesante, dovuto alla caduta di Messologhi. Visti i rischi che stava affrontando la Rivoluzione, la terza Assemblea ha affidato il Governo ad una Commissione amministrativa della Grecia, commissione formata da undici persone che avrebbero potuto prendere decisioni veloci. Contemporaneamente ha chiesto all’ambasciatore Britannico di Konstantinopoli, di fare da intermediario con il Sultano. Pur rischiando di perdere tutto, i Greci erano pronti ad accettare una autonomia limitata all’interno dell’ Impero Ottomano.
La terza Assemblea sospende tuttavia i suoi lavori a causa della guerra. Nel Marzo del 1827 si vota la nuova costituzione, una costituzione particolarmente democratica e liberale per quei tempi. Inoltre viene eletto governatore della Grecia Ioannis Kapodistrias. Però sul fronte della guerra, la rivoluzione era pronta a spegnersi. All’ ultimo istante viene salvata dal Regno Unito, dalla Russia e dalla Francia che avevano cambiato atteggiamento ed appoggiando i Greci, ognuno per i suoi motivi. Nell’ autunno del 1827, al porto di Navarino nel sud di Peloponneso, navi Britanniche, russe e francesi, distruggono la flotta di Ibrahim. Nell’ estate del 1827 la Rivoluzione aveva rischiato di spegnersi, ma nell’autunno dello stesso anno i Greci speravano ancora di poter ottenere la loro autonomia.
La Battaglia navale di Navarino, Peloponneso, 1827
LA FORMAZIONE DELL’ AUTONOMO STATO GRECO
Il problema più importante che doveva affrontare Kapodistrias era Ibrahim e gli Ottomani. Nel 1828 questi possedevano ancora gran parte del Peloponneso e della Stera Ellada. Inoltre doveva risolvere definitivamente due questioni che riguardavano l’entità dello stato greco: sarebbe divenuto uno stato indipendente o uno stato autonomo pagando ogni anno la tassa di sottomissione all’ Impero Ottomano? E quali regioni avrebbe avuto?
Le soluzioni di entrambi i quesiti erano strettamente legate a ciò che desideravano il Regno Unito, la Francia e la Russia. Inizialmente tutte e tre appoggiavano per uno stato autonomo con confini limitati. Kapodistrias che era un diplomatico molto capace, cercava di ottenere invece lo stato indipendente. La posizione del Regno Unito è cambiata quando nel 1828 il Sultano ha perso la guerra con la Russia. Per limitare l’influenza Russa, il Regno Unito propone per il nuovo stato greco uno stato indipendente. Tutte e tre le forze si accordano così per fare avanzare l’esercito Francese che era riuscito a mandare via l’esercito di Ibrahim da Peloponneso. Nel 1829 i militari Ottomani erano stati mandati via dalla Sterea Ellada. Alcuni erano però ancora ad Atene, a Lamia, e a Eubea, rifugiati nelle fortezze.
Nel Febbraio del 1830, Regno Unito, Francia e Russia hanno proclamato a Londra la completa e assoluta indipendenza politica della Grecia. Con il protocollo di Londra del 1830 si è creato lo Stato Greco con regime monarchico. Inoltre vengono definiti i suoi confini al Nord con una linea che partiva dal fiume Acheloos e finiva al fiume Sperchios.